2 Luglio 2016. Piazza del Campo è ghermita dalla folla, rulli di tamburi in ogni angolo e giochi di bandiera: è tempo di Palio.
Nulla è cambiato rispetto al passato, tutto è intatto come allora. Dopo l’allineamento fra i canapi di Oca, Lupa, Istrice, Chiocciola, Aquila, tartuca, Nicchio, Giraffa e Bruco, a sfrecciare in testa, davanti a tutti è stato il Nicchio, seguito da Drago.
Tartuca e Lupo si sono posizionati al terzo posto e l’ordine resterà invariato fino al terzo giro di san Martino, quando il Nicchio sembrava vincere ma Jonatan Bartoletti, detto ‘Scompiglio’, a cavallo di Preziosa Penelope, è riuscito a girare interno all’ultima curva del Casato con estrema abilità. A nulla è valso lo sforzo del Nicchio, del Drago e dell’Oca. Scompiglio ha tagliato il bandierino facendo arrivare prima la sua contrada.
È una corsa combattuta fino all’ultimo momento quella che porta la Lupa a vincere il Palio della Madonna di Provenzano. Era la cosiddetta contrada ‘nonna’, in quanto da molti anni a digiuno di vittorie: infatti, l’ultima volta che era arrivata prima al bandierino era stato il 2 Luglio 1989.
Si è concluso così il Palio della Madonna di Provenzano e, indipendentemente dalla Contrada per la quale si tifa, è difficile non farsi travolgere dal vortice di emozioni, di sentimenti e di sensazioni che aleggiano intorno a questa festa senese, una delle poche in grado di far coincidere per un momento il passato ed il presente.
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