Era il 30 gennaio 1984 e all'ex fabbrica Siri di via Lungonera a Terni i circa cinquanta dipendenti erano in sciopero già da alcuni giorni. La crisi era arrivata negli anni ’70, ma l'apice lo si raggiunse proprio a fine gennaio del 1984 con la fabbrica occupata e le portinerie bloccate. Per questo i vertici della Siri chiesero l’intervento della magistratura, con lo scopo di sgomberare tutto e con l’intenzione di chiudere i battenti e licenziare tutto il personale.

Ne nacque un braccio di ferro che si concluse negativamente: un anno dopo infatti, nel 1985, ci fu la dichiarazione di fallimento emessa dal Tribunale di Terni e la fabbrica scomparve.

Oggi l’ex area industriale è stata riconvertita e destinata in parte a scopi residenziali e in parte a fini culturali, come ne sono ad esempio gli spazi multifunzionali del Caos – Centro arti Opificio Siri. Ma la storia della fabbrica Siri è lunga, e tutti ne ricordano i grandi successi che ottenne nel momento in cui scoppiò la seconda guerra mondiale e il boom degli anni ’50 del Novecento che la videro operare anche all’estero tra Svizzera, Germania, Spagna, Belgio, Unione Sovietica e Giappone.