Un anno fa la Sardegna intera salutava Mario Masala, grande poeta e volto degli ultimi cantadores sardi.
“Masaleddu” si spegneva lo scorso ottobre a seguito di una lunga malattia nella sua amata Silanus. Ottant'anni e una vita intera dedicata alla letteratura e alla poesia, sua grande passione, un amore coltivato lentamente e fin da giovanissimo che gli ha permesso di divenire un vero e proprio cultore della poesia parlata e improvvisata. Mario girava le piazze di tutta la Sardegna portando ove poteva la sua arte, talvolta anche fuori dalla nostra isola e ovunque venisse chiamato.
L'arte di Masaleddu, quella dei cantadores, è ormai in via d'estinzione a causa delle sue difficoltà metriche, ma vive ancora in tutte quelle sagre e feste isolane alla quale Mario partecipava con gioia quale massimo esponente. Mario non partecipava soltanto ad eventi locali ma prendeva parte anche a manifestazioni di livello nazionale, come “Time in Jazz” a Berchidda e “Cabudanne de sos poetas” a Seneghe.
Con la sua scomparsa, Mario Masala lasciava un grande vuoto nel cuore dei sardi, e portava via con se un enorme pezzo della nostra cultura e della nostra storia.
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