Bari piange con immenso dolore la dipartita di Stefano Fumarulo.
A soli 38 anni era già dirigente regionale. Ha perso la vita ieri sera a causa di un malore mentre si trovava nel suo garage sotto casa. Nonostante l’intervento dei medici del 118 non c’è stato nulla da fare.
Stefano è stato l’uomo di fiducia di Michele Emiliano fin da quando era sindaco di Bari, nel 2007 lo nominò suo consigliere e subito dopo alla guida dell'Agenzia per la lotta alla criminalità. Nell'ottobre del 2015 Emiliano, divenuto governatore, lo scelse ancora al suo fianco, nominandolo dirigente regionale e segue ancora il settore delle politiche per le migrazioni e per l'antimafia sociale.
Dirigente giovane e preparato, in prima linea nella difesa dei più deboli e nel contrasto delle attività mafiose in città e in regione. Impegnato anche nel contrasto del caporalato e per la chiusura dei ghetti in cui vivono i braccianti africani. Nei giorni scorsi era stato ascoltato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie presieduta da Rosy Bindi. Tematiche a lui care. La commissione congresso nazionale del Pd, impegnata nella discussione del caso delle firme nelle liste in favore di Emiliano alle primarie, ha sospeso i lavori in segno di cordoglio per il giovane Stefano.
Era un ragazzo per bene, un giovane di sani principi e solidi valori, a cui tutti volevano bene. Il suo ricordo resterà vivo nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
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