La rivoluzione delle case funerarie in Italia: un nuovo approccio al lutto

casa funeraria

Le case funerarie stanno cambiando il modo di vivere il lutto in Italia, con un aumento delle cremazioni e nuovi spazi dedicati all’estremo saluto

Negli ultimi anni sono emerse diverse tendenze nel settore funerario. L’incapacità degli italiani di risparmiare, dovuta a redditi bassi e spese elevate, ha portato a un aumento della richiesta di piani rateizzati e persino di prestiti bancari per coprire le spese funebri. Anche l’approccio al rito è cambiato, diventando sempre più spesso laico, e la destinazione della salma ha subito trasformazioni significative. Le cremazioni sono in costante aumento, rappresentando più di un terzo delle sepolture totali, secondo i dati Istat degli ultimi anni.

Nuove pratiche e modi di vivere l’estremo saluto hanno reso necessaria la costruzione di spazi innovativi, come le sale per il commiato e le case funerarie. Le sale per il commiato sono strutture pubbliche o private progettate per custodire il feretro chiuso e celebrare i riti di commemorazione, generalmente laici. Le case funerarie, invece, sono strutture private che devono rispettare rigidi standard imposti dalla legge italiana. In queste strutture, i gestori sono autorizzati a svolgere l’attività funebre nel suo complesso, inclusa l’esposizione delle salme di persone decedute in abitazioni private e presidi sanitari. I defunti vengono preparati e vestiti, e la cassa può rimanere aperta nei limiti previsti dalla legge, permettendo lo svolgimento di tutte le attività di commemorazione e commiato, inclusi i funerali, sia religiosi che laici.

Inizialmente nate negli Stati Uniti negli anni ’60, le case funerarie si sono diffuse prima in Europa, nel Regno Unito, in Francia e in Spagna. In Italia, si è iniziato a parlare concretamente di queste strutture solo negli anni 2000. Nel 2010 se ne contavano meno di 50, mentre oggi sono oltre 600 in tutto il territorio, con molte altre in costruzione, ad eccezione delle regioni che non hanno mai legiferato in materia, come il Lazio.

Nonostante il trend in crescita, la normativa nazionale prevede requisiti stringenti a livello di impiantistica. La temperatura interna nei locali che ospitano le salme non deve superare i 18 °C, l’umidità relativa deve essere mantenuta tra il 55% e il 65%, e un ricambio d’aria che deve essere pari a 15 volumi all’ora. Per costruire una struttura simile sono necessari ingenti investimenti, che non tutte le agenzie funebri possono sostenere.

Le case funerarie rappresentano una risposta moderna e adeguata ai bisogni contemporanei legati al lutto e alla commemorazione dei defunti. Con l’aumento delle cremazioni e la diversificazione dei riti funebri, queste strutture offrono un servizio completo e rispettoso delle esigenze delle famiglie italiane, nonostante le sfide imposte dal mercato e dalle normative.

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