Funerale ebraico: tradizione e rituali antichi

Il funerale ebraico, ricco di simboli e tradizioni, si distingue per la sua profonda spiritualità e per l’importanza attribuita alla vita anche nel momento dell’addio. A differenza di molte religioni, nell’ebraismo il funerale non si svolge in sinagoga, poiché questo luogo è considerato uno spazio dedicato alla vita, non alla morte. La cerimonia segue un ordine preciso, che si rifà a tradizioni millenarie, culminando nella sepoltura in terra, senza cremazione né tumulazione.

Preparazione della salma e riti iniziali

La fase iniziale del rito si concentra sulla preparazione del defunto. La salma viene sottoposta a un processo di purificazione chiamato taharah. Prima di questo, però, il corpo viene lavato attraverso un bagno rituale, noto come rechitzah. Dopo la purificazione, la famiglia si riunisce in una veglia funebre, durante la quale vengono recitate preghiere per l’anima del defunto. In questa occasione, una candela rimane accesa per rappresentare l’immortalità dell’anima.

Un aspetto significativo di questa tradizione è che il defunto non può mai essere lasciato solo fino alla sepoltura, un simbolo di rispetto e vicinanza spirituale. Prima della tumulazione, il corpo viene vestito con un sudario bianco e il tallith, un abito tipico della tradizione ebraica.

La sepoltura e la cerimonia funebre

La sepoltura avviene direttamente in terra, secondo la credenza che il corpo debba tornare alla natura senza interventi come la cremazione. Durante la cerimonia, i partecipanti devono avere il capo coperto, rispettando un’antica usanza. Un momento toccante della funzione è il rito dello strappo degli abiti, durante il quale i familiari possono strapparsi un pezzo di vestito come espressione visibile della loro disperazione.

La preghiera centrale del funerale ebraico è il Kaddish del lutto. Questo testo non si concentra sulla morte, bensì sulla grandezza di Dio, sottolineando come, nonostante la perdita, la fede rimanga solida e immutata.

Il periodo del lutto: la Shivah

Dopo la cerimonia, i familiari rispettano sette giorni di lutto, un periodo chiamato Shivah. In questa fase, i parenti del defunto sono dispensati da qualsiasi attività, compreso il lavoro. Gli unici alimenti consumati durante il lutto sono uova sode, pane e caffè, offerti dai vicini come segno di solidarietà e conforto. L’unica eccezione è il sabato, in cui questa condizione viene interrotta per rispetto della festività religiosa.

Un rito che unisce spiritualità e tradizione

Il funerale ebraico rappresenta un momento di profonda riflessione sulla vita e sull’eternità dell’anima. Ogni elemento, dalla preparazione della salma alla recitazione del Kaddish, è carico di significato, offrendo ai partecipanti una connessione con la propria fede e le proprie radici culturali.

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