L’avvento del digitale: come sta cambiando la partecipazione al lutto

Funerali in streaming, necrologi on line e messaggi di cordoglio sui social network. Le nuove tecnologie si interpongono sempre di più nel legame tra la vita e la morte

Le restrizioni dovute alla pandemia di Coronavirus hanno favorito nel mondo occidentale, ma non solo, il diffondersi dei funerali in streaming che hanno permesso a molti familiari di dare l’ultimo saluto al proprio caro anche se da lontano. In Italia molte agenzie hanno continuato ad offrire questo servizio anche dopo la fine delle limitazioni e addirittura ci sono Comuni, come quello di Merano, che hanno deciso di mettere a disposizione un canale YouTube per partecipare “online” alle cerimonie funebri nella cappella del cimitero civico. “Questo nuovo servizio – spiegano dall’amministrazione comunale della cittadina in provincia di Bolzano  –  ovviamente non può sostituire il significato e l’importanza della presenza ma rappresenta comunque un aiuto per coloro che non hanno la possibilità di accedere al camposanto ma desiderano partecipare al lutto ed essere vicini ai loro cari”. Queste sono proprio le motivazioni che spingono anche molte agenzie ad attivare il servizio in modo serio e professionale: dare l’opportunità di seguire il funerale a persone anziane, ammalate o ai parenti residenti in Paesi esteri che non possono partecipare fisicamente.

D’altro canto nella nostra società la tecnologia si interpone ormai nel legame tra il vivere e il morire. Sempre più numerose sono le imprese funebri che offrono un servizio di necrologie online per permettere a tutti di esprimere il proprio cordoglio ai familiari o lasciare un saluto o un proprio ricordo del defunto. Anche i social media sono diventati un “luogo” dove manifestare il proprio dolore per la perdita di un proprio caro e ricevere messaggi di vicinanza. “L’integrazione tra mondo online e mondo offline – scrive in un suo intervento lo studioso Davide Sisto, autore del saggio “La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nellepoca della cultura digitale” – obbliga a compiere riflessioni che tengano conto del mutamento ritualistico in corso, implicando uno studio attento delle caratteristiche sia tecniche sia psicologico-antropologico-filosofiche degli strumenti digitali. Solo così, riusciremo a evitare gli effetti più negativi di questa invasività tecnologica (la distanza, la solitudine, l’assenza), mettendo a frutto il nuovo modo di stare al mondo”. Una riflessione che molti studiosi e psicologi stanno portando avanti per capire come stanno evolvendo le modalità di partecipazione al lutto in un mondo sempre più interconnesso.

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