Il rito funebre islamico tra fede e tradizione

Il rito funebre musulmano è caratterizzato da sobrietà e compostezza, in linea con il significato profondo che la religione islamica attribuisce alla morte. Per i musulmani, la fine della vita terrena rappresenta un passaggio verso la vera esistenza, un momento che consolida la fiducia nella resurrezione. Questo spiega perché il rito funebre sia privo di pianti o manifestazioni di disperazione, mettendo invece l’accento sulla preghiera e sul rispetto delle tradizioni.

I tre momenti del rito funebre

La cerimonia musulmana si articola in tre fasi principali, ognuna delle quali ha un valore simbolico e spirituale.

  1. Ghusl (il lavaggio)
    Il corpo del defunto viene purificato seguendo un preciso rituale: quattro familiari o amici si occupano del lavaggio, eseguito con l’intenzione di preparare l’anima al viaggio verso l’Aldilà. Il defunto viene posto con il viso rivolto verso la Mecca, mentre il corpo viene lavato dall’alto verso il basso, sempre iniziando dal lato destro, per un numero dispari di volte.
  2. Kafan (il bendaggio)
    Dopo la purificazione, la salma viene asciugata, cosparsa di incenso o oli profumati e avvolta in teli bianchi, sempre in numero dispari. Questo passaggio riflette l’uguaglianza di fronte alla morte, simbolizzata dall’essenzialità del bendaggio.
  3. Salatul Janazah (la preghiera funebre)
    La comunità si riunisce in preghiera, guidata da un Imam, per chiedere il perdono dei peccati del defunto. Questa fase, che può durare dai 30 ai 70 minuti, precede il trasporto al cimitero.

La sepoltura e il cordoglio

La tradizione musulmana prevede che il corpo venga inumato direttamente nella terra, posizionando la tomba perpendicolare alla Mecca. Tuttavia, quando ciò non è possibile, si utilizza una bara di legno semplice. Durante la sepoltura, ogni partecipante recita preghiere e getta una manciata di terra sulla tomba, consolidando il legame tra comunità e defunto.

Le tombe musulmane sono semplici e sobrie, prive di decorazioni sfarzose. Sulle lapidi compaiono solo il nome, la data di nascita e di morte, e talvolta un versetto del Corano. Le foto sono vietate, a testimonianza della modestia che contraddistingue la tradizione.

Il periodo di lutto

Dopo la sepoltura inizia un periodo di cordoglio di tre giorni, durante il quale la famiglia accoglie le condoglianze. In segno di rispetto, sia i parenti che i visitatori evitano abiti vistosi e gioielli. Per la moglie del defunto, il lutto dura 4 mesi e 11 giorni, durante i quali indossare abiti eleganti è proibito.

Trascorsi 40 giorni dalla morte, la famiglia visita la tomba e distribuisce cibo ai bisognosi e ai custodi del cimitero, un gesto che simboleggia la solidarietà e la continuità del legame con il defunto.

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