La dispersione delle ceneri, spesso è un “ritorno” nei luoghi amati in vita

Anche in Italia è possibile far disperdere le ceneri di una persona cara in montagna, al mare o nei laghi e fiumi. Una scelta sempre più diffusa

Un ritorno alla natura, e spesso nei luoghi che tanto si sono amati nella propria vita, come un posto in montagna, il mare, un lago o la città d’origine. Sono queste le motivazioni più ricorrenti alla base della scelta della dispersione delle proprie ceneri dopo la cremazione. Una scelta sempre più diffusa tanto che ha ispirato anche diversi film negli ultimi anni anni come gli italiani “18 anni dopo” e “Mai Stati Uniti” nei quali il viaggio per disperdere le ceneri del padre assume i connotati di un viaggio interiore di crescita,  maturazione personale e di rapporti umani.

In Italia la dispersione delle ceneri è possibile ma è comunque limitata da alcuni vincoli di legge che riguardano soprattutto l’autorizzazione e la distanza dai centri abitati.

La dispersione delle ceneri, che può avvenire solo se c’è una precedente attestazione della volontà del defunto, deve essere autorizzata dal Comune dove è avvenuto il decesso. E’ consentita in aree definite all’interno dei cimiteri, in aree private o in natura. Per quanto riguarda la dispersione in natura è possibile in montagna, a distanza di almeno  200  metri  da  centri  e insediamenti abitativi; in mare o nei laghi, a distanza di  oltre  100  metri  dalla riva in tratti liberi da “manufatti e natanti”, regola che vale anche per i fiumi. Per quanto riguarda la dispersione in aree private deve avvenire al di fuori  dei centri abitati, all’aperto, con il consenso  dei  proprietari  e non puo’ dar luogo ad attività’ con fini di lucro. La dispersione delle ceneri e’, invece, vietata  nei centri abitati. Le ceneri possono essere disperse dal coniuge o un familiare, dall’esecutore testamentario, dal rappresentante legale dell’associazione di cremazione cui è iscritto il defunto, da personale autorizzato.

Esiste anche la possibilità di affidare le ceneri del defunto ad un proprio familiare che dovrà custodirle presso la propria abitazione. Anche in questo caso si tratta di una scena che capita di vedere spesso nei film nei quali un’urna si trova sul camino del salotto o della sala da pranzo. Tale pratica, diffusa in molti Paesi,  consente di conservare un legame, anche fisico, con il defunto che, così facendo, si può sentire ancora vicino. Chi conserva l’urna però deve sapere che, secondo la nostra legge, ha anche grandi responsabilità ossia ha l’obbligo di conservare l’urna in un luogo stabile e sicuro, al riparo da eventuali profanazioni; non può negare agli altri congiunti di far visita all’urna contenente le ceneri del familiare;  deve fornire, inoltre, la propria disponibilità a eventuali controlli da parte della polizia locale o della polizia mortuaria; si impegna, infine, a richiedere l’autorizzazione allo spostamento dell’urna nel caso di un eventuale cambio di residenza. Anche in questo caso, in Italia, è necessario ottenere l’autorizzazione del Comune in cui la persona è deceduta.