20 giugno 1935, aeroporto di Guidonia: l’aviatrice 24enne Carina Massone Negrone, moglie del marchese Ambrogio Negrone di Cambiaso, decolla a bordo di un biplano Caproni, portando con sé soltanto un giaccone riscaldato in maniera rudimentale, e una bombola d’ossigeno.

La marchesa Carina, nata a Bogliasco il 20 giugno 1911, è la prima donna italiana a ottenere, a soli 23 anni, il brevetto da pilota rilasciato dalla RUNA, la Reale Unione Nazionale Aeronautica; amante dello sport, la ragazza ha praticato il nuoto, il tennis e lo sci, ma la sua più grande passione era il volo, all’epoca prerogativa quasi esclusiva degli uomini.

Era il 1934, quando la donna, volando a un'altitudine di 5.544 metri, a bordo di un velivolo anfibio, aveva raggiunto il suo primo record; da quel momento, Carina si era prefissa l’obiettivo di superare il record femminile di volo in altitudine, detenuto dalla francese Maryse Hilsz. Grazie all’aiuto di Italo Balbo, famoso protagonista delle Crociere Atlantiche e, in quel momento, ministro della Regia Aeronautica, la giovane aviatrice si era sottoposta a duri allenamenti ed esercitazioni da pilota militare, e, esattamente 81 anni fa, era decollata su un Caproni Ca.113, un biplano maneggevole e con straordinarie qualità acrobatiche, dalla base di Montecelio.

Nonostante le previsioni catastrofiche dei medici, basate sulla rarefazione dell'aria e sulle temperature bassissime in altura, Carina, con addosso soltanto un passamontagna di lana e una tuta termoelettrica, grazie alla sua determinazione ostinata, riuscì nel suo intento ambizioso, raggiungendo i 12.043 metri d’altezza, e stabilendo il nuovo record. Quest’ultimo, per quanto riguarda i velivoli a elica, è rimasto imbattuto nella storia dell'aviazione.
Medaglia d’oro al valore sportivo, la giovanissima eroina dei cieli ha partecipato a diverse competizioni internazionali, è stata presidente dell'Aeroclub di Genova, e ha fondato una scuola di pilotaggio intitolata al suo mentore, l'aviatore Giorgio Parodi.
L’ultimo dei sette primati mondiali conquistati da Carina risale al 1954, quando la donna aveva volato da Brescia a Luxor, in Egitto, per 3000 km senza scalo. Inoltre, nel 1951, aveva fatto parte di uno dei tre equipaggi italiani, su ottanta complessivi, che avevano partecipato al giro aereo d'Algeria, volando su 6.000 chilometri di deserto, in coppia di Ada Marchelli.

Scomparsa nel 1991 all’età di 80 anni, Bogliasco le ha intitolato una piazzetta per ricordarla, e, nel 1996, le Poste italiane le hanno dedicato un francobollo della serie Donne famose.