Due anni fa, se ne andava Gianni Risso, storico dirigente della società pallanuotistica Rari Nantes Bogliasco, fondata a Bogliasco nel 1951.

Gianni Risso era preparatore dei portieri e, a cominciare dal numero uno della formazione che aveva vinto lo scudetto, Roberto Gandolfi, aveva poi seguito con passione anche tante altre generazioni. Chi può dimenticarsi dell’esercizio, tanto odiato dagli atleti, da lui inventato: Risso posizionava la palla dentro a un salaio, ovvero il retino dei pescatori, per poi tenerlo ad altezze impossibili, pretendendo che i ragazzi arrivassero a toccarlo. L’uomo considerava infatti imprescindibile la preparazione fisica dei suoi giocatori, e il suo motto era “vale se vali”.

Affezionatissimo alla sua squadra, non era difficile che si commuovesse parlando delle vittorie del Bogliasco; arrivava sempre per primo, e tutti ricordano la sua discrezione nel limitarsi a osservare e ad aspettare un cenno da parte di tecnici, giocatori, dirigenti per rendersi utile.

Gianni Risso, per i suoi modi gentili, il suo carattere affabile e disponibile, e la sua predisposizione a risolvere qualsiasi problema che si presentasse a bordo vasca, era conosciuto e apprezzato da tutti.