Erano le 23:05 del 7 maggio 2013, quando la nave portacontainer Jolly Nero, durante la manovra di uscita dal porto di Genova, urtava e abbatteva la torre piloti, una struttura di vetro e cemento alta 54 metri e posizionata all'estremità del molo Giano. A perdere la vita furono Daniele Fratantonio, di Rapallo, Davide Morella, Marco De Candussio, Giuseppe Tusa, tutti e quattro militari della Guardia Costiera, il pilota del porto Michele Robazza, l’operatore radio dei rimorchiatori di Genova Sergio Basso, l’operatore radio dei piloti Genova Maurizio Potenza, il sergente Gianni Jacoviello di La Spezia, e il maresciallo Francesco Cetrola.

Una messa per ricordare le nove vittime, l’inaugurazione di una scuola materna, la consegna di quattro borse di studio e l’inaugurazione della fine dei lavori di sistemazione della testata di Molo Giano: così ieri, alla distanza di tre anni da quel giorno drammatico, la Capitaneria di porto di Genova, il Corpo Piloti del Porto di Genova e la Società Rimorchiatori Riuniti hanno ricordato questo evento tragico.

"È una tragedia terribile. Siamo sconvolti, senza parole": così il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, aveva commentato l'incidente al Molo Giano. "E' un incidente al momento non spiegabile, un incredibile trauma per tutta la comunità portuale. Ora pensiamo solo alle vittime, poi cercheremo di capire".