Esattamente 14 anni fa, ci lasciava il grande cantautore genovese Umberto Emilio Bindi.

Nato a Bogliasco nel 1932, Bindi rappresenta uno dei più talentuosi esponenti della scuola genovese dei cantautori, della quale fanno parte Bruno Lauzi, Gino Paoli, Fabrizio De André e Luigi Tenco, tutti con il merito di aver rivoluzionato la musica leggera italiana.

È con l’amico e paroliere genovese Giorgio Calabrese, che Bindi compone le sue canzoni più famose, tra cui Arrivederci, che conquista il secondo posto a Canzonissima del 1959, e Vento di mare, che parla del mare della sua Liguria. Con Gino Paoli, invece, il cantautore genovese scrive Il mio mondo, canzone che viene anche tradotta in inglese da Carl Sigman, e che raggiunge il primo posto nelle classifiche di singoli di tutto il mondo. Tuttavia, nonostante i numerosi riconoscimenti internazionali, Bindi deve far fronte alle difficoltà e alle discriminazioni derivanti dalla sua omosessualità.

Con il passare del tempo è il titolo dell’LP (long playing) pubblicato, nel 1972, per la casa discografica Durium; nella prima canzone dell’album, Io e la musica, il cantautore parla del suo rapporto con la musica e del potere terapeutico che ha avuto su di lui. Con il passare del tempo è anche il titolo del programma, scritto sempre da Calabrese, che Bindi presenta un anno dopo, e durante il quale parla di sé, esprimendo il desiderio di essere ascoltato.
Nel 1976, al programma della Rai Adesso musica, presenta il suo nuovo LP Io e il mare, definendosi non un cantante, ma un compositore che scrive canzoni. Dopo la pubblicazione dell’album D’ora in poi nel 1982, nel 1985, Alfredo Rossi realizza l'album dal titolo Bindi, uno dei primi omaggi discografici dedicati a un artista ancora vivente, nel quale il cantautore genovese canta, tra gli altri, insieme a Loredana Bertè, Fiorella Mannoia e Ornella Vanoni.
A causa di gravi problemi col fisco, Bindi, affetto anche da problemi di salute, vive gli ultimi due anni della sua vita in povertà; è Gino Paoli a lanciare, nel 2002, un appello affinché all’uomo vengano concessi i benefici della legge Bacchelli a sostegno degli artisti. Ma il cantautore, spentosi a Roma, il 23 maggio del 2002, non fa in tempo a godere del vitalizio che gli è stato concesso.

La sua predilezione per melodie eleganti e arrangiamenti sontuosi, che lo hanno avvicinato ai cantanti di musica classica, rendono Bindi un personaggio indimenticabile, il quale, grazie a canzoni come Il nostro concerto, Il mio mondo, e La musica è finita, ha contribuito ad arricchire il panorama della grande musica italiana.