Il 20 maggio di tre anni fa, moriva, a Genova, uno degli artisti più amati dai genovesi, il pittore e illustratore Flavio Costantini.
Romano classe 1926, Costantini si era arruolato in Marina, raggiungendo il grado di Sottotenente di Vascello. Amante della letteratura, nei primi anni 50, mentre naviga con la Marina mercantile, l’uomo inizia a illustrare i romanzi di Franz Kafka, America e Il processo. Dopo lo sbarco definitivo, Costantini si trasferisce a Rapallo, dedicandosi alla progettazione e al disegno di stoffe a Santa Margherita Ligure, unendosi, poi, allo studio grafico Firma di Genova, e collaborando con le riviste aziendali della Shell e della Esso.

Dai primi anni 60, dopo un viaggio in Unione Sovietica e una serie di letture sul movimento libertario internazionale, il pittore, ispirandosi ai maggiori attentati compiuti in Italia, in Francia, in Spagna e negli Stati Uniti tra la fine dell'800 e la seconda metà del 900, realizza tempere che riproducono in modo dettagliato gli eventi più significativi della storia dell’anarchia, con un’attenzione particolare alla figura del rivoluzionario. È poi negli anni 80, che l’ispirazione di Costantini torna a essere la letteratura, che lo porta a realizzare ritratti di scrittori e di poeti. Illustratore di libri quali Cuore di Edmondo De Amicis, La linea d'ombra di Joseph Conrad, e Ricordi dal sottosuolo di Fëdor Dostoevskij, Costantini ha realizzato illustrazioni per quotidiani e riviste come La Domenica del Corriere, Corriere della Sera, La Repubblica, Panorama e L'Espresso.

Da autodidatta, l’artista ha sempre seguito un percorso autonomo e personale, senza mai riconoscersi in un movimento artistico definito: a delineare persone e architetture è il tratto nero, caratteristica inconfondibile dei suoi dipinti, protagonisti di gallerie e musei in Italia e all’estero.

L'Associazione Archivio Flavio Costantini, nata a Genova il primo luglio del 2011, ha l’obiettivo di promuovere, valorizzare e diffondere la conoscenza dell'opera di questo importante artista.