Il 21 maggio di 17 anni fa, se ne andava Pio Roba, pittore e poeta genovese.

Nato ad Arenzano nel 1915, Pio Roba, dopo gli studi classici e l’università, fu allievo di Eso Peluzzi, nella Scuola d'arte Cesare Tallone di Savona, e iniziò a lavorare nel campo dell’arte. Costretto, allo scoppio della seconda guerra mondiale, ad abbandonare la professione d’insegnante che svolgeva con passione, l’uomo divenne ufficiale d’artiglieria. È poi nel dopoguerra che Pio Roba poté riprendere il suo mestiere d’insegnante, trasferendosi a Pieve Ligure, e iniziando anche a dipingere quadri con la tecnica dell’acquerello. A questi anni, risale la serie di dipinti dedicati alla società antica, che illustrano il mondo contadino e la dura vita nei campi; da quel momento il pittore genovese iniziò a esporre i suoi quadri a Genova, a Savona, a Laigueglia, ad Alassio, ad Arenzano, ma anche a Roma e a Milano, facendosi conoscere in tutta Italia. Di lì a poco, le opere di Roba furono protagoniste di mostre anche all’estero, soprattutto a Zurigo, a Londra, a Edimburgo, a Montecarlo, e a Bruxelles.

La vittoria del concorso internazionale "Leone d'Oro" è solo uno dei diversi premi e riconoscimenti attribuiti all’artista genovese, il quale lavorò anche a Parigi.

Roba, inoltre, si cimentò anche nella poesia, pubblicando, nel 1980, la raccolta dal titolo “100 poesie di un pittore”, e, nel 1988, ottenne, a Firenze, il riconoscimento del Gran trofeo "Arte ed Ecologia Oggi".

In Italia sono state diverse le mostre, come quella svoltasi nel comune di Bogliasco nel 2007, dedicate alle vita e alle opere di questo artista, scomparso a Genova il 21 maggio del 1999.