Le edicole votive

Una delle caratteristiche che contraddistinguono il centro storico di Genova è la presenza delle edicole votive, segno tangibile e testimonianza concreta della grande devozione dei genovesi.
Il termine edicola deriva dal latino "aedicula", diminutivo di "aedes" (tempio), e, nella tradizione classica, faceva riferimento a un piccolo tempio che ospitava la statua della divinità. Le edicole votive che si incontrano passeggiando per Genova sono da considerarsi delle vere e proprie opere d'arte, incastonate come pietre preziose negli angoli degli antichi palazzi dei caruggi della Superba.

La tradizione cristiana fa risalire la loro nascita al Medioevo e al culto di Maria, predicato soprattutto da San Bernardo e da San Bonaventura, ma la massima diffusione si ha nel Seicento: nel 1637, infatti, avviene la consacrazione di Genova alla Madonna, particolarmente venerata in città, tanto da essere definita “Regina di Genova”.

Oggi, purtroppo, le statue contenute nelle edicole, spesso ornate con ex voto o con candele, si sono deteriorate in modo considerevole, o sono state oggetto di atti di vandalismo e, per questo, molte non sono facilmente visibili; tuttavia, dagli ultimi anni, è in corso un progetto ambizioso di restauro e di catalogazione.
Un’altra caratteristica tipica del centro storico genovese sono i portali dei palazzi, decorati con sculture, statue e affreschi: l'origine della diffusione di questo tipo di portali risale al XV secolo, quando le famiglie nobili proprietarie dei palazzi della zona, per far fronte alla carenza di spazi per nuove aree abitative o d’adibire a botteghe, decisero di riutilizzare i cortili e i porticati degli stessi, cambiando la distribuzione degli spazi e ottenendone nuovi vani.

I palazzi così ridefiniti necessitavano, però, di ingressi più eleganti dei precedenti, e così scultori e maestri muratori venivano ingaggiati per abbellire i portali.