Oggi si ricorda Rito Selvaggi, compositore, direttore d'orchestra e musicista, spentosi a Rapallo, il 19 maggio del 1972.

Già da bambino, Selvaggi dimostrò inclinazione e passione per la musica, che hanno caratterizzato tutta la sua vita: allievo al Conservatorio Rossini di Pesaro, ne sarebbe diventato direttore nel 1959, e, a soli 14 anni, cominciò a esibirsi in concerti pianistici sia in Italia sia all'estero, lodato da Debussy e Paderewski.
Anche durante la prima guerra mondiale, alla quale sopravvisse nonostante ferito, Selvaggi suonò e organizzò per le truppe memorabili concerti, e, dopo l’8 settembre 1943, fu protagonista della vita musicale del Trentino-Alto Adige e del Tirolo, fino a diventare direttore d’orchestra. La brillante carriera artistica dell’uomo gli permise di viaggiare non soltanto in Europa, ma anche in Russia, in India, in Giappone, negli Stati Uniti e persino in Australia.

Dal 1929 al 1943, Selvaggi fu direttore artistico dell’allora EIAR, l’ente italiano per le audizioni radiofoniche, e, nel 1934, divenne docente di Composizione al Conservatorio di Parma, di cui fu anche direttore.

Compositore di numerosissime opere, e direttore dei prestigiosi conservatori italiani di Palermo, Parma e Pesaro, Selvaggi, negli ultimi anni di vita, continuò a dedicarsi alle sue composizioni e ai suoi vita nella sua villa di Zoagli.