«Partecipo con commozione al cordoglio del mondo culturale italiano e della città di Genova, e al dolore della famiglia, per la scomparsa del poeta e scrittore Edoardo Sanguineti, sempre civilmente impegnato anche sui banchi del Parlamento dove ebbi modo di conoscerlo e apprezzarlo».

Esattamente 6 anni fa, con queste parole, l’allora presidente Giorgio Napolitano aveva espresso il suo cordoglio per la scomparsa del poeta, scrittore e critico genovese Edoardo Sanguineti.

Sanguineti nasce a Genova nel 1930, ma, bambino, si trasferisce a Torino con la famiglia. Dopo aver partecipato alla raccolta collettiva di poesia 'I nuovissimi' nel 1961, l’intellettuale genovese fu tra le personalità di spicco che aderirono al 'Gruppo 63', un movimento letterario di neoavanguardia, nato a Palermo nel 1963, di cui facevano parte poeti, scrittori e critici desiderosi di sperimentare nuove forme d’espressione, invertendo i canoni tradizionali.

La poesia sperimentale di Sanguineti è una sorta di dissoluzione del linguaggio quotidiano, come dimostrazione dell'impossibilità del comunicare nella società dei consumi. La sua prima pubblicazione Laborintus, nel 1956, deve il titolo all’uso di uno schema labirintico e di difficile interpretazione: le poesie di Sanguineti sarebbero diventate, solo un decennio dopo, norma per le sperimentazioni linguistiche-poetiche degli anni sessanta.
Col tempo, il poeta genovese elaborò un regime satirico e grottesco che risentì dell’influenza del realismo marxista e della psicoanalisi, e fu, inoltre, professore di letteratura all'Università di Torino, Salerno e Genova. Dal 1976, quando collabora con L’Unità, Sanguineti inizia a impegnarsi anche in politica: diventa, infatti, consigliere comunale a Genova e deputato della Camera come indipendente, nelle liste del Pci.

La Corona d'oro di Struga e il Premio Librex Montale del 2006 sono soltanto alcuni dei numerosi riconoscimenti attributi a questo grande letterato, che, nel 1996, ha ricevuto, dall’allora Presidente della Repubblica Luigi Scalfaro, la nomina di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di gran merito della Repubblica italiana.
Sanguineti è stato un letterato a 360 gradi: non solo poeta e intellettuale, ma anche autore di teatro, critico e saggista, che ha portato avanti la sua attività fino all'ultimo, contribuendo a rivoluzionare la scena letteraria italiana dei primi anni 60.