“Vogliamo solo dirti grazie per quello che hai fatto per noi. E per il modo speciale in cui lo hai fatto, ben al di là delle vesti ufficiali e dei periodi trascorsi a prendere lezioni. Perché c’è chi la storia l’ha scritta sul campo e chi, come te, l’ha scritta dietro una scrivania. Elargendo consigli dietro agli occhiali spessi, o mettendo a disposizione la fonte delle tue competenze. Forse stavolta non è il caso di dilungarsi in chiacchiere. Spegniamo la luce e passiamo a salutarti.”

È questo il messaggio che il Genoa Cfc ha dedicato a Davide Scapini, figura storica all’interno dei quadri dirigenziali del Grifone, scomparso ieri, all’età di 61 anni.

Da segretario generale negli anni 80 e 90, Scapini era poi diventato amministratore delegato della squadra rossoblù, svolgendo, di fatto, anche diverse e svariate mansioni.

Dopo gli studi universitari e le esperienze, da giovanissimo, in Lega Calcio nella città d’origine, l’uomo aveva esordito come dirigente nel Pisa del presidente Anconetani, arrivando a essere uno dei più grandi esperti italiani di diritto sportivo e di regolamenti federali. Dopo un lungo periodo trascorso nella squadra genovese, era poi stato richiamato sotto la gestione Preziosi, e aveva anche ricoperto il ruolo di segretario, nell’area sportiva della Juventus.

Grazie alla sua grande determinazione e forza di volontà, Scapini aveva affrontato con coraggio una malattia che, dalla seconda metà degli anni 90, si era accanita contro di lui, e aveva ripreso a lavorare.

Intelligente, brillante, e tenace, l’uomo era uno spirito libero, che non approvava alcuni meccanismi del calcio moderno: proprio per questo motivo, Scapini aveva deciso di mettersi in proprio, intrapreso l’attività di agente di calciatori. Dal suo studio a Forte dei marmi o dalla casa a Bocca di magra dove viveva, seguiva giovani volenterosi e con la voglia di arrivare, tra cui il portiere Eugenio Lamanna, e, inoltre, dirigeva corsi di formazione per aspiranti procuratori.

È stato proprio il portiere rossoblù Lamanna a dedicargli la recente vittoria sull’Inter: “Non sta attraversando un buon momento, gli sono vicino”.

“Mi ha insegnato tanto, non solo la conoscenza e l’interpretazione del regolamento, ma anche il rigore, l’applicazione e soprattutto la passione con cui fare questo mestiere. Se ne va un maestro, un amico, ma, soprattutto, una persona leale e per bene”: così Massimo Ienca, l’attuale segretario della Sampdoria che aveva iniziato la carriera al Genoa proprio come suo allievo, ha ricordato Scapini.