Antica Osteria Al Negrao
Non c’è spezzino che non abbia mai mangiato una tipica mesciüa, dei testaroli al pesto oppure dei muscoli ripieni all’Antica Osteria al Negrao alla Foce. Ma quanti sanno che quello che è uno dei locali più tradizionali della città una volta era un frantoio?
Il nome stesso “Negrao”, che deriva dall’aggettivo dialettale “negro”, si deve alle caratteristiche dell’ambiente circostante, dove si estendeva una boscaglia di piante d’olivo giganti, dette, appunto, negroni, tanto fitta da non far passare nemmeno la luce del sole.
Fu nell’800, quando il vecchio torchio non permetteva più l’estrazione dell’olio, che il frantoio cedette il posto a una casa colonica, dove i mezzadri dei marchesi Castagnola, proprietari dei fondi agricoli, erano dediti alla vendita del vino, che veniva prodotto in abbondanza. Quando poi, nei primi del Novecento, venne introdotto lo smercio dei cibi casalinghi di rapida preparazione, i coloni iniziarono a dedicarsi spontaneamente all’attività commerciale d’osteria, finché l’esercizio non divenne un vero e proprio mestiere. I primi ad esercitarlo furono i fratelli Eugenio e Guglielmo Lupi, e dopo di loro si susseguirono diverse gestioni.
Oggi, la macina del primitivo frantoio è l’ornamento d’entrata dello storico locale, dove si continuano a servire i piatti tipici della cucina spezzina.
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