È con incredulità e dolore che la nostra città, nella serata di ieri, ha appreso della morte inaspettata e prematura di Marco Simonetti, attuale vice presidente del Gruppo Contship Italia per lo Sviluppo e la Riorganizzazione, e vice presidente dello Spezia Calcio.
Simonetti era nato a Roma 63 anni fa, e si era laureato con lode in ingegneria chimica all’università di Genova. Dopo un periodo di formazione all’estero, l’uomo, a soli 34 anni, era già direttore generale della Badoni, società del gruppo Falck, mentre, nel 1995, era entrato nello Spezia Container Terminal del gruppo Contship. Qui, aveva ricoperto vari incarichi, fino a che, nel febbraio scorso, era arrivata la nomina a vice presidente, quasi contemporaneamente a quella di vice presidente dello Spezia calcio. La predisposizione di Marco per il gioco di squadra, unita alla sua passione per il basket, gli aveva permesso di raggiungere notevoli traguardi personali e aziendali.
Tra il 2004 e il 2006, Simonetti si era, inoltre, dedicato alla nautica con Azimut Benetti, e, da poco, il suo nome era stato accostato anche alla costituenda Autorità Portuale di Genova e Savona, per la quale era ritenuto uno dei papabili presidenti.
Una carriera brillante, dunque, quella di Simonetti, e una vita sempre dedicata al lavoro e all’impresa, stroncata bruscamente e senza preavviso. “Non mi piace l’etichetta di ‘Miracolo di La Spezia’, da noi non è accaduto alcun miracolo, né nessuno ci ha mai regalato nulla. I risultati cui siamo pervenuti sono il frutto di un grande lavoro, tanta applicazione, seria organizzazione ispirata dalla filosofia varata dal nostro fondatore, l’indimenticabile Angelo Ravano, e portata avanti nel massimo rigore”: erano state queste le parole con cui l’imprenditore aveva commentato, qualche anno fa, l’assegnazione di un premio legato allo shipping.
Tutto il mondo della portualità spezzina e dello Spezia Calcio ha espresso profondo dolore e sconcerto per la scomparsa improvvisa di Marco Simonetti, un grande imprenditore che, grazie alla sua determinazione e al suo impegno costante, aveva raggiunto traguardi considerevoli e degni di nota.
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