I ribelli di Carpena

Era l’aprile del 1412, quando una flotta composta da spezzini e genovesi rase al suolo il paesino di Carpena, tra i monti Bermego e Parodi.

Carpena, un piccolo villaggio alle spalle della città di Spezia, era una Podesteria fondata dal genovese Oberto D’Oria nel 1273, e aveva giurisdizione su un ampio territorio, finché non venne soppiantata da Spezia: questa perdita di potere generò rancore e astio negli abitanti nei confronti degli spezzini e soprattutto dei genovesi, veri artefici dell’umiliazione.

Le continue insurrezioni dei combattivi abitanti di Carpena, costrinsero Genova ad armare una decina di navi con 1500 uomini al comando di Antonio D’Oria, con l’obiettivo di dare una lezione definitiva ed esemplare al borgo. Insieme ai genovesi c’erano anche gli spezzini, rimasti fedeli alla Superba, i quali contribuirono a distruggere Carpena; ventidue prigionieri furono addirittura impiccati sui pennoni delle navi ormeggiate a Spezia, come monito per chiunque pensasse d’imitare i ribelli del piccolo borgo.

Oggi, il paesino ricostruito è uno dei più suggestivi e caratteristici del nostro territorio, e offre una vista mozzafiato.