Il 16 maggio del 1992, se ne andava Gino Rossetti, calciatore e allenatore spezzino.

Classe 1904, Rossetti iniziò a giocare come centrocampista sinistro con la maglia delle giovanili dello Spezia, squadra che militava in II Divisione, ma la sua carriera è legata, in modo particolare, anche al Torino: il calciatore contribuì, infatti, alla conquista del primo scudetto 1926-1927 della squadra piemontese (poi revocato) e di quello del 1927-1928, realizzando, con la maglia del Toro, ben 144 reti, che gli hanno fatto guadagnare il terzo posto della classifica dei marcatori del club torinese. Sempre nel Torino, Rossetti formò, con Adolfo Baloncieri e Julio Libonatti, il trio delle meraviglie, punto di forza dell’attacco del Toro di quegli anni, e chiuse il campionato 1928-1929 segnando 36 gol in 30 partite, stabilendo il record di marcature in un campionato italiano di massima serie, successivamente eguagliato da Gonzalo Higuaín nel campionato di Serie A 2015-2016.

Al 30 gennaio 1927 risale il suo esordio in Nazionale, con la quale aveva esordito a Ginevra in Svizzera-Italia, vincendo la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Amsterdam, nel 1928.

Nel 1933, Rossetti passò al Napoli, ma, nel 1937-1938 tornò al Torino, disputando con i granata altre 7 partite. La carriera d’allenatore-giocatore di Rossetti iniziò nello Spezia in Serie B nel 1938-1939, e continuò con la Macerata.

Dopo una parentesi in Serie C nella Ternana, durante la stagione agonistica 1942-1943, il calciatore spezzino allenò l'U.R.S. La Chivasso in Seconda Divisione, vincendo poi, durante la stagione agonistica 1945-1946, il campionato e la Coppa Regionale Federale di Torino. Nel dopoguerra, infine, Rossetti allenò il Casale per due stagioni non consecutive.