Il 18 giugno di 10 anni fa, moriva, a Sarzana, Padre Nazareno Taddei, personaggio di spicco nell’ambito della cultura e dello spettacolo del 900.

Nato a Bardi in provincia di Parma, ed entrato in seminario a soli 12 anni, nel 1952, Taddei viene ordinato sacerdote all’interno della Compagnia di Gesù, di cui diventa Segretario nazionale per le comunicazioni sociali. Laureato in Lettere e pedagogia, e con una Licenza Maggiore in filosofia, un Baccalaureato in Teologia, e un diploma di Magistero in composizione e direzione d'orchestra, l’uomo ha insegnato in diverse università italiane e internazionali, ha fondato molti centri di studio sulla comunicazione, e diretto parecchie esperienze editoriali. Taddei è conosciuto anche per aver pubblicato innumerevoli saggi e studi sulla comunicazione, e per aver collaborato con importanti riviste di cinema e con la Civiltà Cattolica.

È il 1953, quando l’uomo fonda il CiSCS, il Centro internazionale dello Spettacolo e della Comunicazione Sociale di Roma, un’associazione culturale di promozione sociale senza scopo di lucro, che si occupa dell’educazione e dell’uso delle nuove tecnologie di comunicazione sociale, sotto il profilo dello studio, della cultura e dell'educazione, ma nello spirito del Concilio Vaticano II. Oggi, il CiSCS, la cui direzione e amministrazione hanno sede a Spezia, continua l’attività avviata da Taddei e basata sui suoi studi, anche attraverso la pubblicazione della rivista Edav (Educazione Audiovisiva). Teorico della comunicazione sociale di fama internazionale, l’uomo ha elaborato la "Teoria della comunicazione di massa" e le metodologie della "lettura strutturale" e della "strategia dell'algoritmo contornuale", conosciute in tutto il mondo come "Metodo Taddei".

Maestro e consulente di registi come Pasolini e Fellini, e regista per circa 10 anni delle prime trasmissioni religiose della Rai-Tv, Taddei fu costretto a lasciare la RAI a causa dello scandalo che scoppiò nel 1960, quando fu incaricato, dalla rivista Civiltà Cattolica, di recensire il film La dolce vita di Federico Fellini, che aveva suscitato ire e preoccupazioni negli ambienti ecclesiastici; l’uomo difese il film, sostenendo che trattasse il tema della Grazia, e venne esiliato dal Sant’Ufficio per due anni.

Uomo di chiesa atipico, aperto alle novità, Co-fondatore dell’Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema, membro di Commissioni ministeriali, di Comitati scientifici, e della Commissione Cultura della Provincia della Spezia, Taddei si è spento a Sarzana all’età di 86 anni.