Il 25 aprile scorso, Luni ha intitolato una piazza in ricordo di don Albino Bellangelo, parroco di Casano dal 1938 al 1946.

Durante la guerra, il sacerdote rivestì, infatti, un ruolo importante all’interno della piccola comunità di Casano, offrendo ospitalità e rifugio agli sfollati, e facendo da intermediario tra le forze tedesche d’occupazione e i patrioti.

In particolare, c’è un episodio che ha reso don Albino degno di essere ricordato: nel 1944, dopo la cattura di un soldato repubblichino, le forze tedesche arrivarono in paese e fecero prigionieri 17 giovani, minacciando di fucilarli e di dar fuoco a Casano. Fu allora che don Albino andò fino al campo partigiano riuscendo, dopo lunghe trattative, a liberare il prigioniero, salvando il paese dalla distruzione nazifascista.

Nonostante la morte della sorella in un bombardamento aereo del 1945, il sacerdote, anche nei momenti più bui e drammatici, è sempre riuscito a fornire aiuto e conforto alla popolazione, fondando un coro popolare e, qualche mese prima del 25 aprile, una delle prime sezioni del partito cattolico in Val di Magra. Don Albino è stato, insomma, un personaggio che ha lasciato il segno durante gli anni difficili del conflitto, ed è per questo che, anche dopo 70 anni, una folla di persone ha voluto commemorarlo, radunandosi sotto la targa commemorativa posta in ricordo di un prete tanto esemplare ed eroico.