Il 30 giugno del 1949, se ne andava l’ingegnere e studioso Aldo Bibolini.

Nato a Sarzana nel 1876, Bibolini si laurea in ingegneria civile a Roma, e, tra il 1900 e il 1902, assume il ruolo di vicedirettore della Società Italiana dei Forni Elettrici a Roma.

Vinto il concorso per entrare nel Corpo delle Miniere all'ufficio distrettuale di Firenze, l’uomo ottiene la laurea come Engenieur Civil des Mines in Francia; tornato in Italia, lavora alla Scuola mineraria in Sicilia, insegnando materie quali scienza delle costruzioni, mineralogia e geologia.

Dopo aver diretto la Scuola mineraria di Agordo nel bellunese, allo scoppio della Grande Guerra, Bibolini viene trasferito a Iglesias e, nel dopoguerra, insegna al Politecnico di Torino, dove oggi un’aula porta il suo nome, e diventa direttore dell'Istituto Superiore d'Ingegneria.

Autore di diverse pubblicazioni di argomento geologico e minerario, l’ingegnere sarzanese è ricordato anche per essere stato socio dell'Accademia Lunigianese delle Scienze "Giovanni Capellini", oltre che membro del Comitato per la geologia nel Consiglio Nazionale delle Ricerche, socio nazionale dell'Accademia delle Scienze di Torino, e membro effettivo dell'American Institution of Mining & Metallurgical Engineers.