La leggenda del polpo campanaro.
Non c’è spezzino che non conosca la leggenda del polpo che, si narra, salvò dall’assalto dei pirati uno dei borghi più affascinanti e suggestivi del nostro golfo: Tellaro.
Tellaro nasce nel 1600 come roccaforte affacciata sul mare, costruita per difendere un paese più a monte, Barbazzano, il borgo più ricco della zona grazie alla produzione di olio d’oliva; quando si avvertiva un pericolo proveniente dal mare, a Tellaro si suonavano le campane, e ci si preparava a resistere al nemico.
Secondo la leggenda, una notte tempestosa, durante la quale nessuno si sarebbe aspettato un loro attacco, i pirati saraceni, sotto la guida di Gallo d’Arenzano, decisero di sbarcare a Tellaro per fare razzia di beni e ricchezze. Ma per loro ci fu imprevisto: proprio quando ormai si trovavano vicinissimi alla riva, le campane della chiesa di Tellaro iniziarono a suonare, e gli abitanti del borgo riuscirono a sventare l’assalto nemico. Ma chi era stato a dare l’allarme? Non la sentinella, ma bensì un polpo gigante, che fu trovato attaccato alle funi campanarie.
La leggenda, dunque, vuole che sia stato proprio un polpo a salvare lo splendido borgo dalla furia dei pirati, e, per questo motivo, il simbolo di Tellaro è proprio questo animale, disegnato perfino sui pass auto per i residenti.
Qui, nel 1999, morì lo scrittore, giornalista e regista cinematografico Mario Soldati, ma il protagonista indiscusso del paese resta il polpo, celebrato, ogni estate, con una delle sagre più famose della provincia, la sagra del polpo.
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