Le celebrazioni del 25 aprile di Sarzana sono dedicate a Paolino Ranieri, indimenticato sindaco partigiano della città, morto nel 2010 all’età di 98 anni.
Paolino nasce a Sarzana nel 1912 e, rimasto orfano di padre a soli 15 mesi, va a vivere con la madre dai nonni materni; il nonno, che lavora in un biscottificio, è tra i fondatori della società di Mutuo Soccorso di Sarzana. Paolino lavora come barbiere dal 1923 al 1943, diventando anche il responsabile del gruppo giovanile del Partito comunista d’Italia di Sarzana. Seguendo le direttive del suo partito "sul lavoro nelle strutture fasciste", il giovane s’infiltra nel Dopolavoro, riuscendo a suscitare contrasti fra dirigenti e la base.
Nel 1937, l’attività clandestina di Ranieri viene scoperta, e il giovane viene arrestato insieme a 60 antifascisti di Sarzana e di Arcola; è a Roma, durante il processo davanti al Tribunale speciale, che Ranieri dichiara pubblicamente la sua fede comunista, e viene condannato a 4 anni di carcere da scontare a Fossano.
In libertà vigilata, nel 1940 riprende l’attività antifascista, e, il 25 luglio 1943, organizza, con altri, una manifestazione a Sarzana per la caduta del fascismo; è il 9 settembre, quando Ranieri si rifugia sui monti alle spalle delle città per organizzare la lotta partigiana. Paolino partecipa alla formazione della Brigata Ugo Muccini, e il suo nome di battaglia diventa Andrea: commissario di distaccamento e poi di brigata, gli sono affidate missioni importanti e rischiose, finché, nel 1944, viene catturato dalle brigate nere e rinchiuso nel 21esimo reggimento Fanteria alla Spezia.
Nonostante le torture subite, Ranieri riesce a sopravvivere e ad evadere per continuare la lotta sui monti: sarà proprio lui a guidare i partigiani che liberano Sarzana.
Dal 4 aprile 1946 al 19 maggio 1971, per ben 25 anni, il più lungo periodo consecutivo registrato, è ininterrottamente sindaco di Sarzana, e ne guida la ricostruzione e lo sviluppo.
Paolino Ranieri è un personaggio impossibile da scordare: presidente dell’ANPI locale e consigliere nazionale dell’associazione perseguitati politici, ha anche contribuito all’apertura, nel comune di Fosdinovo, del Museo della Resistenza di Spezia e Carrara.
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