Martedì scorso è stato l’anniversario della morte di Mario Fontana, uno dei simboli della lotta contro il nazifascismo.

Fontana era nato a La Spezia nel 1897, e, dopo aver frequentato l’Accademia militare, aveva partecipato alla prima guerra mondiale, ottenendo la promozione a capitano. Dopo l’incarico all’insegnamento alla Scuola allievi ufficiali nel 1930, l’uomo, diventato colonnello, aveva combattuto in Francia e in Grecia, durante il secondo conflitto mondiale.

In seguito all'armistizio, Fontana si era schierato contro i tedeschi e, dopo essersi inizialmente ritirato a Monterosso con la famiglia, aveva deciso di combattere contro i nazifascisti, diventando membro del Partito Socialista del Comitato militare del C.L.N. provinciale, che gli aveva assegnato l'incarico di coordinare e organizzare le formazioni partigiane operanti nella zona.
Il colonnello, il cui nome di battaglia era stato prima “Turchi”, poi “Cossu”, aveva assolto brillantemente questo compito, dimostrando tutte le sue capacità durante il grande rastrellamento nazista dell'agosto 1944: fu nominato, così, comandante della IV Zona operativa ligure, che era stata costituita anche grazie agli sforzi del CLN.

Dopo la Liberazione, il CLN di La Spezia aveva proposto a Fontana di diventare prefetto della provincia, ma l'ufficiale aveva rifiutato l'incarico, preferendo dedicarsi agli ex partigiani, fondando la sezione locale della FIAP ((Federazione italiana delle associazioni partigiane), che gli ha intitolato l’organizzazione della Spezia.

Dopo aver ricevuto la Bronze Star Medal americana, ed essere stato promosso generale di Brigata per meriti di guerra, l’uomo fu poi nominato Comandante del Presidio militare della Spezia.
A Mario Fontana, che si è spento a Firenze il 10 maggio del 1948, è stata inoltre intitolata la scuola media del canaletto, in cui si trova anche una targa a lui dedicata.