"Per me non solo se n’è andato un protagonista della storia democratica di questa comunità, con la sua militanza nella Resistenza e la sua esperienza politica e amministrativa. Se n’è andata una persona a cui ero legato da grande affetto e amicizia. Dottore in legge, aveva rinunciato all’esercizio della professione per dedicarsi alla politica": era l’8 giugno di tre anni fa, quando il sindaco della Spezia Massimo Federici commentava, con queste parole commosse, la scomparsa, all’età di 94 anni, dell’ex deputato e sindaco di Follo, Giuseppe Fasoli.

Nato ad Atina nel 1919, Fasoli è ancora un ragazzo quando si trasferisce nella nostra città, e si laurea in giurisprudenza; antifascista e militante comunista, dopo l’armistizio, si sposta a Follo, dove partecipa alla Resistenza come ufficiale di collegamento, col nome di battaglia Tolstoj, nella IV Zona operativa.

Dopo il 25 aprile, il Comitato di Liberazione Nazionale lo nomina sindaco di Follo, fino alle elezioni democratiche; durate la sua lunga carriera politica tra le file del PCI, Fasoli fu eletto consigliere comunale nel 1951, diventando, più volte, assessore. Nel 1963, fu, inoltre, eletto alla Camera dei Deputati, e ricoprì anche il ruolo di vicesindaco della Spezia.

L’8 giugno 2013, alla sua scomparsa, la sezione ANPI del comune di Follo ha posto un fiore sul monumento della Resistenza, dedicandogli questo messaggio: "Questo è il fiore del partigiano, morto per la Libertà". Su quello stesso monumento, è stata anche affissa una targa in suo onore, la cui epigrafe è stata scritta dallo stesso Fasoli. Dotato di una rara umanità, e di uno spiccato senso civico ed etico, Fasoli ha incarnato il modello perfetto di come tutti dovrebbero concepire la politica: sempre disponibile e corretto con i suoi concittadini, si è sempre impegnato a comprenderli e ad aiutarli, mettendo sempre al primo posto, con generosità e altruismo, il bene della comunità, disdegnando l’attaccamento al potere. Sono state proprio queste sue qualità preziose a renderlo un personaggio stimato e apprezzato da tutti, un esempio di comportamento, da seguire e da imitare.

Legatissimo alla nostra città, pur non essendovi nato, si considerava un vero spezzino, e ha anche contribuito attivamente, con le sue ricerche, allo studio della storia passata di Spezia.