Un anno fa, la nostra città piangeva la scomparsa del pittore 76enne Graziano Dagna, personaggio di spicco e punto di riferimento per l’arte della nostra provincia.
Sarzanese classe 1939, Dagna, dopo gli studi al liceo artistico di Carrara e all’Accademia di belle arti, era diventato insegnante di discipline pittoriche, e aveva lavorato nei licei di Carrara, di Genova, di Lucca e di Chiavari. Col passare del tempo, l’uomo si era dedicato sempre di più alla sua passione per l’arte figurativa, acquisendo uno stile personalissimo e riconoscibile; è nel 1981, che Dagna, insieme all’allora assessore al turismo Lorenzo Forcieri, aveva dato vita, nella sua amata Sarzana, alla Calandriniana, manifestazione artistica innovativa, che consente ad appassionati d’arte, ma anche a semplici turisti e passanti, di assistere, sera dopo sera, alla realizzazione delle opere degli artisti. Col passare del tempo, questa trovata originale è diventata uno degli appuntamenti più attesi e riusciti dell’estate sarzanese:
“Con la Calandriniana, abbiamo saputo coniugare l'idea di valorizzare uno degli angoli più belli di Sarzana, con l'idea di creare qualcosa di diverso e alternativo ai tradizionali percorsi artistici, al rapporto tra un pittore isolato e chiuso nel suo studio con il mercato, i critici, i galleristi. Fin dalla prima edizione, infatti, la Calandriniana è stata un successo che si è confermato nel tempo, e questo successo è senz'altro merito tuo, Graziano. Sei un uomo buono, passionale e disinteressato, che ama l'arte e la sua città più di ogni altra cosa”. Sono state queste le parole commosse con cui, un anno fa, Lorenzo Forcieri ha ricordato il pittore sarzanese.
Alcuni anni fa, Dagna aveva anche ideato e realizzato la mostra dal titolo “Vedute sarzanesi”, di cui facevano parte 104 disegni su cartoncino delle vie e dei sobborghi dell’ ”antica città color dell’ocra”, che ripercorrevano i ricordi d’infanzia del pittore.
Residente a Marinella, era qui che Dagna dipingeva, e, tra primavera ed estate, portava, in ogni borgo, le sue estemporanee con i migliori pittori del territorio.
Paola Repiccioli, una delle sue numerose allieve, lo ha ricordato come “una persona combattiva ma umile, sempre disponibile con tutti noi, e felice di condividere eventi dove magari era stato chiamato solo lui: le mostre che nascevano personali diventavano, così, collettive, con i suoi quadri mescolati ai nostri. Ho perso una persona cara e un maestro di vita”.
Sentite condoglianze a tutta la famiglia da Grazia Colacicco...
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