9 MARZO '69: IN RICORDO DI ERMANNO LAVORINI.
Oggi, con profondo dolore, ricordiamo uno dei più tristi capitoli di cronaca nera che abbiamo toccato le terre ed i cuori della provincia di Lucca. In questo giorno si celebra, infatti, l'anniversario di morte del dodicenne Ermanno Lavorini, scomparso da Viareggio il 31 gennaio 1969 e ritrovato privo di vita il 9 marzo del medesimo anno, sepolto nella sabbia della pineta di Marina di Vecchiano.
Molti i sospetti di pedofilia e le false piste seguite per mesi dalla procura e successivamente abbandonate. Si aggiunsero, poi, i mass media all'eco di grida incitanti alla vendetta contro il 'mostro'di turno, il quarantenne possidente locale Adolfo Meciani, padre di famiglia sposato e segretamente omosessuale, accusato di omicidio da alcuni ragazzi di estrema destra del posto.
Presto, caduta ogni accusa, si aggiunse un secondo capro espiatorio alla lista mediatica, rintracciabile nella figura di Giuseppe Zacconi, personaggio viareggino fino a quel momento assai rispettato. Fu proprio quest'ultimo che, al fine di sottrarsi al linciaggio mediale, dovette ammettere pubblicamente la propria impotenza sessuale. Non si sottrassero, infine, alle accuse dei giovani estremisti neppure il sindaco di Viareggio e il presidente dell'Azienda di turismo, entrambi socialisti, costretti alle dimissioni da un vortice di insulti e minacce. Ad emergere nel corso del processo fu, però, un quadro ben diverso dalla pista omosessuale. Sarebbe, difatti, stato un maldestro tentativo di sequestro compiuto dai tre giovani di destra, finalizzato all'ottenimento di fondi per la loro attività politica, a costare la vita al dodicenne. Il primo grado, conclusosi il 6 marzo 1975 condannò, quindi, l'esecutore materiale dell'omicidio, Marco Baldisseri, a 15 anni di reclusione, Rodolfo Della Latta a 19 anni, mentre un'insufficienza di prove causò l'assoluzione di Pietrino Vangioni.
Fu poi la Cassazione a rovesciare il verdetto, abbassando gli anni di carcere per Della Latta (11) e Baldisseri (8 anni e 6 mesi) e portando a 9 anni di reclusione la pena per Vangioni.
Tutto risolto, quindi. Giustizia è stata fatta. Ma il piccolo Ermanno non c'è più; un'anima si è spenta e non tornerà mai indietro e, con essa, forse, anche una parte della sua comunità.
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