LUCCA E LE SUE DONNE
Nella giornata internazionale della Donna il nostro ricordo non poteva che andare a loro; alle quattro figure femminili politicanti e leggendarie, divenute anch'esse baluardo di una città che proprio dalle mura ha tratto la sua fama.
Elisa Baciocchi Bonaparte, Maria Luisa di Borbone, Ilaria del Carretto e Lucinda Mansi si pongono, difatti, a contrassegno di una Lucca medioevale-rinascimentale febbricitante di fermenti culturali ed economici, veri emblemi di un passato glorioso che perpetua indissolubile nella memoria dei propri abitanti.
Il primo pensiero va ad Ilaria, giovane sposa del nobile lucchese Paolo Giunigi, che, giunta nella città toscana nel 1403, si addormentò eternamente all'età di 26 anni. Da secoli il suo esile corpo riposa nella cattedrale paleocristiana di San Martino, nello splendido sarcofago marmoreo su cui Jacopo della Quercia sapientemente riprodusse l'effigie di quel suo volto tanto armonioso e puerile.
Se Elisa, sorella dell'amato-odiato Napoleone, non eguaglia, di certo, i sentimenti di tenerezza che da sempre emersero per la candida conterranea, una volta divenuta Principessa di Lucca e Piombino e Granduchessa di Toscana, per volere del fratello, si rese da subito artefice di un imponente rinnovamento edilizio della città. A lei si deve, infatti, la costruzione di una piazza in stile francese, oggi sede della provincia e della prefettura, e l'acquisto di Villa Orsetti, trasformata in residenza dei principi, sotto il nome di Villa reale di Marlia. Giovando, così, all'eredità artistica del capoluogo.
Fu poi Maria Luisa a subentrare alla Bonaparte dopo il congresso di Vienna. Reduce dall'impegno profuso nella cura di opere pubbliche, nell'istruzione e nella modernizzazione economica del ducato, Maria fu sovrana illuminata, allegoria della più intima volontà rinnovatrice della città.
Significativo contributo al patrimonio fiabesco di una Lucca echeggiante fascino e mistero si deve, infine, alla mitica figura della Mansi. Si dice, infatti, che Lucinda, Bellissima e temibile mantide religiosa, temesse di invecchiare a tal punto da stringere un patto col demonio il quale, tornato in terra a riscuotere il tributo, la fece annegare nelle acque dell'orto botanico da cui talora è possibile, come leggenda narra, scorgere nel fango la sua presenza.
Affascinanti, sensuali, candide, terribili, note, sconosciute, giovani, anziane, passate o presenti. Donne Lucchesi; il nostro ultimo pensiero va a tutte voi che quotidianamente concorrete al progresso della vostra amata città con stima ed orgoglio.
Le nostre più sentite condoglianze a tutta la vostra famigl...
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