La santa e la sua rosa

E' arrivata stamane nella Cattedrale di San Lorenzo, direttamente da Buenos Aires, la Fiaccola della pace e del perdono” di santa Rita da Cascia.

E' stato proprio Papa Francesco a benedirla in Piazza San Pietro, per poi farla proseguire nel viaggio che la porterà ad attraversare i principali comuni dell'Umbria.

Simbolo d'amore, di un gemellaggio di pace che quest'anno unisce l'Italia all'Argentina, la Fiaccola votiva percorre un cammino di fede in onore della Santa protettrice di Cascia.
Margherita, questo il suo nome di battesimo poi diminuito in Rita, nacque in un ambiente caratterizzato da continui scontri armati e guerriglie paesane. Poco si sa della sua giovane vita prima dell'ingresso in Monastero e le uniche informazioni giunte fino a noi risalgono alla tradizione orale. Roccaporena, paesino umbro natale della santa, nel Trecento era un minuscolo agglomerato di capanne, al fondo di una conca circondata da monti. Sin da subito si manifestarono in Rita i doni celesti che le faranno poi guadagnare la santità.

Si narra infatti che durante i suoi primi mesi di vita uno sciame di api bianche le volteggiasse attorno, entrando ed uscendo dalla sua bocca, senza però farle alcun male. La cosa che più di tutti ha colpito nella vita della santa, è stata l'estrema normalità della sua vita quotidiana, vissuta come sposa e madre, come vedova ed infine come agostiniana. La drammatica morte del marito fu per Rita fonte di dolore, ma pure occasione di crescita spirituale, perchè fu odiata, ma non rispose con odio. La perdita dei figli aggiunse altro dolore e, trovatasi sola, iniziò la sua strada verso Dio, trasferendosi al Monastero di S. Maddalena di Cascia, dove divenne madre spirituale di tanti figli.

Quando giunse la sua ora, Rita chiese di essere riportata a Roccaporena, per raccogliere una rosa dal suo giardino.
Era inverno, c’era la neve ed era impossibile trovare delle rose, ma nel giardino, fra la neve, c'era davvero una rosa, a simboleggiare il cuore del marito, che la santa, aveva raddolcito.