Luigi Fagioli.
Ricorre oggi l'anniversario della morte del pilota automobilistico italiano Luigi Fagioli.
Marchigiano di nascita ma umbro di adozione, appena ventenne si trasferisce a Gubbio, dove inizia a muovere i primi passi nel mondo delle corse.
Inizia con una due ruote, alla guida di una moto Borgo, vincendo diverse gare a livello nazionale. Il passaggio alle quattro ruote avvenne in seguito ad un evento traumatico: fu un incidente, insieme alle pressioni del padre, a segnare la fine del legame di Luigi con le moto. Ventidue presene sui campi di gara, ottimi risultati in numerosi circuiti d'Italia, rappresentano il grande valore del campione Fagioli, eternamente diviso tra l'amore per la città natale Osimo e la seconda casa Gubbio. Enzo Ferrari non resiste e lo vuole a tutti costi. Lo convoca per offrirgli un posto nella Scuderia, a bordo della potente Alfa P3, con la quale in soli tre mesi conquista il titolo di Campione Italiano.
Dopo un breve passaggio alla Mercedes, si ritira temporaneamente dalla scena a causa di problemi di salute, prolungati poi a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Il ritorno in scena è ad alti livelli: alla guida di una OSCA partecipa al campionato mondiale di Formula 1, insieme ai due colleghi Faina e Fangio, dando vita al terzetto da podio delle 3 EFFE.
E' dell'anno dopo la vittoria del Gran Premio di Francia di F1 e il primato di categoria alla Mille Miglia. Il 31 maggio rimane ferito in un incidente durante le prove ufficiali del GP di Monaco, segnando così la fine di una splendida carriera fatta di 204 presenze sul campo.
Morirà in seguito alle ferite riportate, generando profonda commozione nel mondo dello sport e non solo.
In suo omaggio si corre ogni anno a Gubbio il Trofeo Luigi Fagioli, prova valida per il Campionato italiano velocità montagna per auto moderne.
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