Ora et Labora

Ricorre oggi l'anniversario della morte di San Benedetto, monaco fondatore dell'ordine dei benedettini.

Nato a Norcia da un Console e Capitano Generale dei Romani e da Abbondanza Claudia de' Reguardati, venne affidato alle cure di una nutrice alla scomparsa della madre. Figura centrale dell'iconografia cristiana e vanto di tutta la comunità religiosa umbra, è uno dei massimi esempi di vita rigorosa e votata alla preghiera. Quando, all'età di 12 anni, giunse a Roma insieme alla sorella, si accorse subito di come il mondo intero si fosse trasformato in un ambiente dissoluto dove la ricchezza e la materialità prevalevano sulla spiritualità.

Fu allora che decise quale sarebbe stato il suo cammino: abbandonò gli studi letterari per dedicarsi completamente alla vita monastica, nel tentativo di piacere solo e soltanto a Dio. Non tutti i suoi fratelli monaci riuscirono da subito a comprendere il senso di quella vita di privazioni e sacrifici, tanto che alcuni di essi, tentarono per ben due volte di avvelenarlo. Anche questi tristi avvenimenti lo spinsero, dapprima all'eremitismo e successivamente, una volta abbandonata l'esistenza da eremita, a trasferirsi a Cassino.

E' qui che la sua filosofia si concretizza: sui resti di oratori in onore di San Giovanni Battista, fonda il Monastero di Montecassino, che diviene poi il cuore pulsante dell'ordine. Proprio in questo luogo, San Benedetto compose quella che poi divenne il suo più importante lascito, ovvero la cosiddetta Regula “Ora et Labora”, vero codice di comportamento rivolto ai monaci come guida per lo svolgimento della loro vita.

La magnificenza dell'uomo e riconosciuta in tutto il mondo e Norcia, orgogliosa di aver dato i natali ad una delle figure più importanti della Chiesa Cristiana, lo celebra nella sua la basilica, costruita esattamente sopra quel che resta della casa d'infanzia del Santo.