Perugina avanti tutta!
E' di ieri la notizia del raggiungimento dell'accordo che prevede 60 milioni di euro stanziati per il rilancio dell'azienda simbolo dell'Umbria. E' un risultato importante non solo per la salvaguardia dei livelli occupazionali, ma soprattutto per le sorti del cioccolato e del bacio Perugina, tanto amato in tutto il mondo. Per una larga, se non addirittura larghissima, fetta di estimatori che ben conosce le origini e la storia dell'impresa fondata da Buitoni e da Luisa Spagnoli, esiste una seppur minima compagine che nulla sa circa tutto ciò.
Proviamo allora brevemente a ripercorrere le tappe che hanno portato alla nascita del colosso del cioccolato made in Italy.
Con un capitale di 100.000 lire, nel novembre 1907 una giovane Luisa Sargentini, con l'aiuto del marito Annibale Spagnoli e del socio Francesco Buitoni, amplia un laboratorio artigianale trasformandolo nella “Società Perugina per la Fabbricazione dei Confetti”. Luisa comprende sin da subito le potenzialità della lavorazione artigianale e sperimenta la sua sete di apprendere fino ad imparare, come poche fino ad allora, la lavorazione del cioccolato. La grande professionalità della Spagnoli, unita al grande fiuto per gli affari di Giovanni Buitoni portano l'azienda ad altissime vette.
A Perugia come in tutta l'Umbria non si parla d'altro: la Perugina da lavoro a migliaia di operai e, durante la grande guerra, coccola e protegge le mogli dei soldati al fronte, dando loro rifugio e assistenza per i propri figli. Una grande famiglia quella voluta da Luisa, che della fabbrica fa la propria casa, la cura e la ama profondamente, le concede tempo e dedizione come una mamma con il proprio piccolo. Cresce la Perugina ed incontra il favore degli amanti della dolcezza, toccando il suo massimo storico con l'idea delle idee. E' ancora una volta il genio della fondatrice a sbancare il botteghino: nell'intimità del proprio laboratorio prende vita il cioccolatino con la nocciola in cima. Dapprima cazzotto, poi rinominato bacio, sarà quello che consacrerà la piccola azienda nell'olimpo dell'industria mondiale. Da qui un escalation di successi, e un crescendo di amore ed attaccamento degli abitanti della città ormai famosa per il suo cioccolato.Non solo un posto di lavoro dunque, ma un vero e proprio pezzo di cuore a cui nessuno e disposto a rinunciare.
Dopo questa buona notizia, speriamo che questo non debba mai accadere.
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