Ricorre oggi l'anniversario di un personaggio molto noto alla città di Gubbio.

Moriva infatti il 4 aprile 1693 Giovanni Francesco Lazzarelli, abate, giurista e poeta italiano. Deve la sua fama alla realizzazione della "Cicceide", opera letteraria che raccoglie numerosi sonetti.
A Perugia trascorse la giovinezza, nel Collegio della Sapienza, dove si laurea in diritto. Dopo una breve esperienza a seguito del clero romano, fa ritorno in terra umbra, dove riceve il canonicato della cattedrale di Gubbio. Qui conobbe e sposò una giovane donna dalla quale ebbe cinque figli.

Ricoprì cariche importanti come quella di potestà nella città di Urbino e di segretario di giustizia nella città di Pesaro, fino ad arrivare a ricoprire il ruolo di luogotenente generale criminale dell'Umbria. Dopo la morte della moglie fu trasferito a Bologna, dapprima come membro della magistratura e successivamente come podestà. Oltre alle cariche istituzionali, Lazzarelli aveva un'altra grande passione: la poesia.

I suoi versi, che già circolavano raccolti sotto il titolo di Cicceide, erano stati stampati per iniziativa di un prete di Lucca.
Data la natura scabrosa di quei componimenti, Lazzarelli cercò in tutti i modi di impedirne la circolazione, ma inutilmente.

Così, rivisitò l'intera opera e la pubblicò col nome di "Cicceide Legittima", che oggi rappresenta uno dei simboli della poesia lirico-satirica a stampo burlesco ed erotico del seicento.