Servo di Dio.
Terzogenito di otto fratelli, Pirro Scavizzi nasce a Gubbio il 31 marzo 1884.
Inizia sin da subito il suo cammino vocazionale dapprima con il semplice sacerdozio, poi diventando vicario ed infine parroco a Sant'Eustachio al Pantheon in Roma. Predicare il vangelo era la sua grande missione ed è proprio questa che la porta a viaggiare sia in Italia che all'estero. Presta servizio attivo quale cappellano militare dei treni ospedale gestiti dai Cavalieri di Malta al tempo della grande guerra. In questa veste, egli compie sei viaggi fino in Russia, attraversando i paesi dell' Est occupati dai nazisti.
Qui raccoglie, anche a costo della vita, importanti e delicate informazioni sulle condizioni sociali e religiose delle popolazioni incontrate. Prima di quel momento, era costante nella testa di don Piero la visione idealistica della guerra, che egli considerava come "la lotta fra il bene ed il male". Già durante il suo primo viaggio però, questo atteggiamento si scontra con l' esperienza vissuta nel mezzo dell' occupazione tedesca.
Queste sue impressioni, tra orrore e dolore, saranno annotate in quattro relazioni riservate per Pio XII. Divenuto poi informatore del Pontefice, si trovò ad operare proprio all'interno della Santa Sede, predicando gli esercizi spirituali davanti a tutta la curia romana e, proprio in Vaticano, diventando confessore di Giovanni Paolo XXIII.
Di Don Pirro si ricordano la carità e la dolcezza, nonché la prontezza nel regalare sempre una parola di conforto.
Era un uomo semplice, buono e di fede. Questa terra sentirà la mancanza di persone come lui, di quelle che ormai, forse, non si trovano più.
Le nostre più sentite condoglianze.
GianAndrea Barnaba e f...
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