Pescara e l'Italia intera si stringe nel lutto per la tragica scomparsa di Jennifer Sterlecchini, 26enne vittima del gesto folle e vigliacco di un sentimento malato che porta la firma proprio di chi diceva di amarla. Jennifer si era recata nella casa dell'ex fidanzato per porre fine ad una storia durata tre anni ed ormai arrivata ai titoli di coda. Accompagnata dalla madre e da un'amica, voleva solo riprendere le sue cose ed andare avanti. Voleva scrivere una nuova pagina della sua vita, ne aveva il sacrosanto diritto, come ognuno di noi. Non immaginava potesse trattarsi dell'ultimo, tragico capitolo della sua breve esistenza.

Il destino beffardo ha voluto che proprio Jennifer fosse molto sensibile al tema del femminicidio. Proprio lo scorso 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, aveva espresso il suo pensiero in merito affidandolo a Facebook.

“La violenza contro le donne è il virus del non uomo. Questi che usano le maniere forti e sono incapaci di rapportarsi con una donna, di accettare la relazione e le problematiche della coppia. Sono ignoranti. Non hanno parole né argomentazioni e quando mancano questi elementi, l’uomo è costretto all’azione, alla minaccia, allo schiaffo, alla violenza. È la mancanza di virilità che rende l’uomo un bambino disperato, impotente e violento, ma è anche grazie all’aggressione e alla violenza che diventa momentaneamente grande e soddisfatto di se stesso, con il suo momento irriducibile di gloria. L’uomo violento crede che le proprie sofferenze siano derivate dall’altro ed è per questo che l’altro deve essere punito. L’uomo dimentica di essere uomo e diventa animale. La violenza è una malattia. E come tale va curata”.