Oggi ricordiamo la nascita di un eroe: il 14 marzo, infatti, veniva al mondo a Pisa Don Mazzetto Rafanelli, uno dei maggiori protagonisti dell’eccidio di Guardistallo del 29 giugno 1944, che con coraggio ed arguzia contribuì alla salvezza di un ingente numero di civili e partigiani, resi prigionieri da parte della quarta compagnia della 19esima divisione da campo della Lutwaffe.

Tutto ebbe origine nella notte tra il 28 e il 29 giugno, quando le truppe partigiane della formazione “Otello Gattoli”, in viaggio verso Casale Monferrato, si incontrarono con un gruppo di soldati tedeschi; lo scontro armato ne fu l’immediata conseguenza e non vennero risparmiati da bombe a mano e colpi di mitragliatrice neppure le case e i poderi circostanti, i cui abitanti furono fatti prigionieri e 46 di essi freddamente fucilati.

Avvisato dell’accaduto Don Mazzetto si recò prontamente sul posto e diede vita ad una serrata trattativa, finalizzata alla liberazione di una trentina di partigiani e civili, con l’ufficiale tedesco.
Il parroco riuscì ad ottenere, da subito, la liberazione di una parte soltanto dei civili, gli altri dovettero attendere, infatti, il mattino seguente: rimanendo in ostaggio avrebbero, quindi, garantito
ai tedeschi di sottrarsi ad ulteriori attacchi da parte dei partigiani.

63 vite si spensero quella notte.

È ineffabile immaginare quante altre anime si sarebbero potute spegnere senza l’intervento rapido e audace di un solo uomo, mostratosi, con quel gesto, pienamente meritevole dell’epiteto di “Don” e del profondo significato in esso racchiuso.