Francesco Savio, pseudonimo di Francesco Pavolini, nacque a Siena il 4 marzo 1923.

È stato critico cinematografico, regista e sceneggiatore di alto livello. La sua carriera inizia nel 1945, quando si iscrive ai corsi di regia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma, diplomandosi nel 1948. Finiti gli studi, interessandosi alle arti sceniche e cinematografiche, intraprende fin da subito l’attività di aiuto regista per il teatro. Nel 1950 entra come regista e sceneggiatore presso la sede romana della “Radio Rai”, dove dirige alcune commedie e programmi culturali. Per conto della Radio Rai nel 1972 realizza alcune trasmissioni andate in onda nel 1973 e 1974 che trattano di cinema italiano degli anni ’30, cinema agli inizi del sonoro e cinema sino al 1943.

Da questa serie di trenta trasmissioni trae origine l’opera “Cinecittà Anni Trenta. Parlano 116 protagonisti”, un’opera ricca di documenti e interviste. Altro documento che Savio realizza per la cinematografia italiana è “Ma l’amore no: realismo, formalismo, propaganda e telefoni bianchi nel cinema italiano di regime”, contenente le descrizioni di tutte le pellicole realizzate dal 1930 al 1943.

Nel 1976 decide di porre fine alla sua vita, suicidandosi con il gas.