Ricordando Ettore Bastianini: il grande baritono.

Il 25 gennaio 1967 muore uno tra i più grandi baritoni della lirica internazionale: Ettore Bastianini.

Nato a Siena il 24 settembre 1922, lavorò per il fornaio Gaetano Vanni. Alcune testimonianze ricordano che egli, percorrendo le vie della città per le commissioni lavorative, cantava ad alta voce le più grandi arie liriche. All’età di 16 anni fu accompagnato alla sede di quella che oggi è l’Unione Corale Senese, coro lirico che porta il suo nome e, grazie alla famiglia Ammannati, dagli anni ’40 iniziò la sua carriera artistica.

Debuttando prima come voce da basso e poi come baritono, nel 1941 studiò canto al Centro di Avviamento al Teatro Lirico del Comunale di Firenze, allora diretto da Mario Labroca. All’età di 23
anni debuttò sul palcoscenico cantando nella Bohéme a Ravenna. La comparsa ai Giardini di Boboli di Firenze avviene nel 1947, insieme al baritono Rolando Panerai. Successivamente veste i panni di Ferando nel Trovatore e Ramfis nell’Aida , due opere di Giuseppe Verdi.

Un anno più tardi debuttò alla Scala di Milano e a Torino, dove inscenò la parte di Colline nella Bohéme, insieme alla soprano Renata Tebaldi. È proprio a Torino che conobbe il maestro Luciano Bettarini il quale fece studiare Bastianini con il registro da baritono.

Nel 1952 al Teatro Comunale di Firenze interpretò la parte del principe Jeletzki nel La dama di picche, opera di Čajkovshij, e nel 1953 lo troviamo nella Lucia di Lammermoor, insieme a Maria
Callas e Giuseppe Di Stefano. Nello stesso anno, la sua voce sbarcò dall’Italia all’America arrivando al Metropolitan di New York con Traviata.Il 28 maggio 1955 la prima di Traviata esce al Teatro dela Scala di Milano, con la regia di Visconti. È un grande momento per la carriera del baritono, affiancato anche in questo concerto da Maria Callas. La sua voce è ricordata in tutto il mondo; ha cantato con i più grandi cantanti lirici degli ani ’50 e ’60 ed è acclamato non solo dal mondo della lirica ma anche dalla sua città d’origine, nonché Siena.

Investì difatti il ruolo da capitano nella contrada della Pantera e ad egli si deve gran parte delle ristrutturazioni dei locali della medesima contrada. È nel 1963 che festeggiò la vittoria del Palio di luglio, assieme ai suoi amici contradaioli. Senese doc, dalla voce potente e dallo sguardo sereno, Bastianini nascose la grave malattia che lo portò alla morte: un tumore alla gola. Nonostante tutto, la sua passione per la lirica e per la sua città non si spensero fino agli ultimi anni di vita.

Morì all’età di 44 anni. Siena gli riservò un funerale che fece il giro della città; le celebrazioni furono accompagnate dal campanone del Palazzo Comunale di Siena che suonò a morto.

Su richiesta della Contrada della Pantera oggi troviamo una via intitolata a suo nome. La stessa via che lo ha visto da grande baritono e da grande senese.