Il 24 febbraio 1945 moriva Eugenio Curiel, fisico triestino di famiglia ebraica e medaglia d'oro alla memoria. Strenuo difensore della libertà e colonna portante dell'antifascismo, fu riconosciuto e giustiziato in strada da un gruppo di militi delle Brigate Nere.

Dopo aver conseguito la maturità scientifica, frequentò per un breve periodo il biennio di Ignegneria, ma avendo un inclinazione più forte per gli studi teorici, dopo pochi mesi si iscrisse al corso di laurea in Fisica. Docente universitario e sicura promessa della scienza italiana fu, seppur di giovane d'età, attivo combattente nella lotta per la libertà del popolo.

Le fonti dell’epoca lo definirono come un glorioso esempio per tutta la gioventù italiana, di sicura fede nel processo scientifico, amore per la Patria e la Libertà.