Ricorre oggi il 113° anniversario dalla nascita di Vladimir Bartol, scrittore di origine Triestine, tra i più urbani di tutta la letteratura slovena.

La sua opera più importante è senz’altro il romanzo Alamut, pubblicato nel 1938 e tradotto in ben 18 lingue. Nelle sue novelle autobiografiche descrisse sé stesso come un bimbo molto sensibile e un po' strano con una vita fantastica molto ricca. Bartol frequentò la scuola elementare e poi secondaria a Trieste trasferendosi a Ljubljana per seguire all' Università i corsi di biologia e filosofia. A Vladimir Bartol è stato intitolato l’omonimo Istituto comprensivo “Vladimir Bartol” che nasce nel 2009 dalla fusione della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado.

“L’aura di Bartol quale narratore esotico, con quel suo cosmopolitismo così controcorrente rispetto al realismo sociale nazionalmente, ha le sue profonde radici proprio qui, tra il mare, le vie, le lingue e le anime della Trieste in un crogiolo di stili, etnie, culture e religioni. La triestinità come tratto distintivo, quintessenza inalienabile della fisionomia spirituale e letteraria, una triestinità sinonimo di apertura mentale, diversità peculiare, multiculturalità, plurilinguismo, vitalità mediterranea e sensibilità.”