Sono passati molti anni dall'eccidio di via Ghega, accaduto il 23 aprile del 1944, in cui a palazzo Rittmeyer, l’allora sede delle truppe tedesche, furono giustiziate per impiccagione 51 persone come monito per la popolazione triestina.
La strage di via Ghega rientrò in un clima di violenza generalizzata ed avvenne appena venti giorni dopo la fucilazione di 71 antifascisti ad Opicina. Nel febbraio dello stesso anno il generale Ludwig Kiibler, comandante della Wehrmacht nel Adriatiche Küstenland, riscontrato il grave pericolo rappresentato dai partigiani diede l’ordine di procedere seguendo una filosofia di “occhio per occhio, dente per dente”.
Nelle diverse province di Udine, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume, Lubiana l’incremento della violenza fu esponenziale.
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