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  • Cimitero di Tuscania

  • Cimitero di Canino

  • Cimitero di Ischia di Castro

    Nell'anno 1923 i caduti in guerra Ischiani ammontava a trentasei soldati e in loro memoria, ebbe inizio il progetto che portò alla realizzazione del Parco della Rimembranza. Il parco, originariamente di mq 960, fu realizzato nel largo davanti la vecchia entrata del cimitero comunale, tra la strada provinciale ed il fosso Celerano, costituito di 36 alberelli allineati su due file alla cancellata risalente al 1876 e recintato da una staccionata di passoni di legno e filo spinato. Le piantine di elci furono fornite dalla Direzione Generale delle Foreste del Ministero dell'Agricoltura e quelle oggi superstiti sono alberi monumentali quasi centenari. Il rito dell'impianto fu presieduto da tutte le autorità civili e religiose ed eseguito dagli alunni più meritevoli delle classi prima, seconda e terza elementare. Sempre nel 1923 si costituì in Ischia il “Comitato Effettivo pro erigendo Monumento ai Caduti” composto da tutte le personalità più eminenti del paese e di cui presidente fu il podestà Ezio Caporossi. Vari furono i preventivi proposti per la realizzazione dell’opera ma l’approccio più concreto il Comune lo ebbe con lo scultore Bernardo Balestrini di origini romane, nel 1925, che per 25.000 lire era ben disposto a realizzare il monumento scelto dal podestà Caporossi e da lui preventivato. Si trattava di una Nike con in braccio un caduto dal volto appena accennato e sarebbe stato posto al centro di piazza Regina Margherita. La targa commemorativa sul basamento del gruppo scultoreo avrebbe riportato le parole scritte dal Caporossi: Chi per la Patria muore è vissuto assai. Nonostante lo stanziamento di fondi per l’erezione di un monumento da parte della sottoprefettura di Viterbo. Il progetto non venne più seguito a seguito della circolare governativa del sette aprile 1927, la quale dava disposizione ai Comuni non in grado di erigere un monumento ai caduti, di destinare altrimenti il poco denaro raccolto ad opere assistenziali o di beneficenza.Nel 1935 fu stilato un elenco aggiornato dei caduti che ne attestava 47. Il podestà Ezio Caporossi ed il suo successore Stefano Ortensi tra il 1934 ed il 1935 diedero un'impronta più monumentale al parco. Il Caporossi nel suo ultimissimo anno di mandato ordinò una stele commemorativa ad Mussolini da porsi all'inizio del viale e l'Ortensi, come primo atto da podestà, volle immortalare la memoria dei caduti ischiani. Commissionò alla ditta Mainella di Viterbo, che già stava realizzando la stele, altri 47 cippi in peperino, che ricordassero accanto al fusto sempreverde, alle nuove generazioni, il sacrificio compiuto dai nostri fanti nell'ultima guerra, riportanti il nominativo del caduto e posizionati lungo le due file di alberi. Inoltre il podestà fece arrivare da Milano una cancellata artistica in ferro  forgiata dalla ditta Orsenigo che recintasse e presentasse in maniera degna il Parco della Rimembranza, e questa fu abilmente salvata dalle requisizioni di metallo. Durante l'occupazione tedesca del paese "il Parco della Rimembranza" fu adibito a loro deposito e autoparco mezzi per la presenza delle già grandi alberature che ne occultavano la vista alle ricognizioni aeree alleate. Dopo la fine della Seconda Guerra mondiale i soldati morti del '15-'18 vennero sempre associati nelle commemorazioni ai nuovi caduti. L'allora sindaco Marcello Campana ordinò una lapide ai caduti delle due guerre alla ditta di Paccosi Luigi di Viterbo che fu affissa all'Arco dell'Orologio. L'inaugurazione avvenne il primo novembre 1948. L'epigrafe fu levata negli anni 1980 durante dei lavori di restauro della torre.Nel secondo dopoguerra venne considerata come vero e proprio monumento ai cadutila vecchia stele dedicata alla memoria di Arnaldo Mussolini posta all'interno del Parco della Rimembranza: infatti nel nuovo ricorso storico la dedica fascista fu scalpellinata, la stele voltata e vi venne inciso ISCHIA DI CASTRO AI CADUTI PER LA PATRIA. Negli ultimi decenni del Novecento con la ristrutturazione del cimitero comunale, la necessità di un'area parcheggio al suo interno e l'intubazione del fosso Celerano, il Parco della Rimembranza oggi assume l'aspetto attuale.

  • Cimitero di Montalto di Castro

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