In questi giorni a San Benedetto del Tronto si commemora l’eccidio del Ponte Rotto in cui si ricordano i partigiani Neutro e Salvatore Spinozzi e il brigadiere dei Carabinieri Elio Fileni, uccisi tra il 12 e il 13 giugno 1944 dai nazifascisti.

Ricordare i fatti di Ponte Rotto vuol dire rievocare i rastrellamenti, le
simulazioni di esecuzioni a scopo intimidatorio, i saccheggi, gli incendi appiccati alle case del luogo nei giorni immediatamente successivi all’armistizio.

Neutro e Salvatore reagirono ad una ingiustizia provocata da due tedeschi. Essi intervennero da civili in difesa di una donna, Gianna Matassi, a cui lungo la strada per Acquaviva era stata sottratta la bicicletta. Elio invece era l'addetto all’ordine pubblico di quella frazione, che venne catturato, torturato, ucciso e spogliato di tutti i valori quando si avvicinò al campo d’azione per tentare l’impossibile.

A distanza di anni, San Benedetto non ha mai dimenticato quei tre valorosi concittadini.