54 anni fa nasceva a Triggiano l’agente scelto della Polizia Rocco Dicillo, coraggioso e valoroso poliziotto parte della scorta di Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci il 23 Maggio in un attentato mafioso avvenuto sull’autostrada Palermo- Trapani insieme ai colleghi Schifani Rocco e Montinaro Antonio.

Ragazzo onesto, dai saldi valori morali e dotato di un forte spirito di intraprendenza, Rocco interrompe gli studi universitari avendo superato il concorso in Polizia, partendo così per Bolzano, prima sua sede di servizio. Un uomo che si è sacrificato per gli altri, che ha combattuto contro il male più radicato dell’Italia senza sosta, fino a dare la sua stessa vita.

Il suo coraggio gli è valso la medaglia d’oro al valore civile, come si legge nel documento del Quirinale del 5 agosto 1992: “Preposto al servizio di scorta del giudice Giovanni Falcone, assolveva il proprio compito con alto senso del dovere e serena dedizione, pur consapevole dei rischi personali connessi con la recrudescenza degli attentati contro rappresentanti dell’ordine giudiziario e delle Forze di Polizia. Barbaramente trucidato in un proditorio agguato di stampo mafioso, sacrificava la giovane vita a difesa dello Stato e delle Istituzioni.”

Triggiano per onorare la sua memoria e ricordarlo perennemente, ha deciso di rendergli omaggio intitolando a suo nome vie e piazze e attraverso l’arte dedicandogli la Biennale “Premio Rocco Dicillo”. Un uomo che la comunità barese insieme a tutta l’Italia non dimenticherà mai. Rocco rimarrà sempre presente nei nostri cuori come fonte di ispirazione, ci spingerà con costanza ad ambire ad un mondo più onesto, dove ogni uomo combatte ogni giorno i mali della società.