7 anni fa la comunità bergamasca si stringeva attorno alla famiglia dei Conti Moroni per dare loro supporto e mostrare solidarietà in seguito al triste evento accaduto: scompariva infatti Antonio Moroni, di 90 anni, importante personalità della cultura bergamasca.

Nato il 20 febbraio 1919, Antonio ha sempre vissuto a Bergamo. Prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale si iscrisse alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, ma potè conseguire la laurea soltanto dopo la fine del conflitto a causa della chiamata al fronte. Dopo la firma dell'armistizio nel 1943, partecipò all'ultima parte della guerra insieme agli Alleati e terminata conseguì la laurea in Ingegneria e si occupò principalmente di agricoltura.

In città Antonio, oltre che per le sue nobili origini che lo legano anche al ceppo familiare del famoso pittore Giambattista Moroni, era molto conosciuto per la sua passione per l'arte e per la cultura e apprezzato per il suo raffinato gusto. L’arte era la sua vita, al punto che negli anni Novanta decise di aprire al pubblico lo storico Palazzo Moroni di via Porta Dipinta: Moroni spalancò le porte della sua casa ai bergamaschi guidato dalla passione e dalla voglia di condividere l’arte con chiunque, consentendo a tutti di vedere da vicino le opere d'arte che custodiva, rarità che molti vedevano per la prima volta.

Bergamo non ha di certo dimenticato una personalità così importante come quella di Antonio, che con la sua passione per l’arte e per la cultura ha dato alla bergamasca un valore aggiunto, un’eredità che i suoi cittadini continuano a omaggiare attraverso il suo ricordo.